Ai momenti di crisi non si reagisce tirandosi indietro, ma rilanciando. Con il coraggio,
e non con la paura. Moltiplicando sforzi ed energie, e non rimanendo
passivi. Giocando all’attacco, e non salvando il salvabile. Puntando al
domani, senza rimpiangere il passato.
Lo abbiamo imparato alla scuola della vita e del lavoro. Ciascuno di noi ha saputo costruire progetti stabili di famiglia, ha imparato professioni e mestieri, ha dato vita ad attività imprenditoriali, si è impegnato nelle associazioni del terzo settore o nel volontariato. Ma oggi non basta più.
In questo momento di difficoltà per il nostro paese, sentiamo profonda dentro di noi la responsabilità di dare un avvenire di speranza ai nostri figli. Di metterci in gioco per il bene comune. Di contribuire in prima persona a rilanciare il nostro paese.
Abbiamo dei talenti e vogliamo spenderli, metterli al servizio della
comunità. Non è retorica. Non è l’ennesimo messaggio che cerca consenso
per interesse. Non abbiamo bisogno di un posto, né difendiamo rendite
di posizione. Non siamo politici di professione.
Abbiamo deciso di impegnarci e di metterci la faccia. Perché vogliamo sentire ancora una volta il profumo di futuro che
ha animato i momenti più belli delle nostre vite: quelli in cui alzi lo
sguardo all’orizzonte; e progetti qualcosa che va oltre le tue paure e i
tuoi egoismi.
Per questo abbiamo deciso di candidarci per Preganziol. Per fare in modo che
alla giusta indignazione che ci anima segua un momento costruttivo. Per
costruire, in tempi di macerie. Per mostrarci responsabili, cioè capaci
di rispondere. Per non essere “contro”, ma “per”.
Essere “per” significa anzitutto voglia di essere propositivi.
Avere idee. Cercare di cambiare con l’umiltà della semina e la fatica
di costruire mettendo una pietra dopo l’altra. Avere ideali per cui
spendere la vita, valori da voler trasmettere.
Essere “per” significa proporsi delle finalità. Dunque ragionare rivolti
in avanti, guardare al domani, progettare, edificare. Non lasciarsi
vivere giorno per giorno, non cercare di tirare a campare. Mirare a
degli obiettivi e lottare per raggiungerli.
Essere “per” significa evitare la contrapposizione di
schieramenti. Non rifiutare proposte solo perché sono di colore politico
diverso. Rifiutare le logiche della demonizzazione dell’avversario e
delle macchine del fango. Capacità di vagliare tutto e trovare il bene
ovunque.
Essere “per” significa concretezza. Non lasciarsi
guidare dalle ideologie, ciechi di fronte alla realtà, ma guardare ai
fatti. Non voler racchiudere il mondo dentro il proprio schema, ma
essere plastici e capace di adattarsi ai cambiamenti, rinnovarsi
costantemente.
Essere “per” significa cercare la bellezza e la
giustizia dovunque esse siano. Non arrendersi, rifiutare il vittimismo e
la mentalità del lamento e dello scaricabarile. Assumersi
responsabilità e prendere su di sé, in prima persona, problemi e
avversità.
Ma il “per” si può leggere anche come segno moltiplicatore.
È la convinzione che moltiplicando gli sforzi si reagisce alle
difficoltà. Che il far leva sulle energie collettive accresca risorse e
possibilità. Che il mettere in comune non sottragga, ma moltiplichi
opportunità.
Preganziol
Senza dubbio, la Città di Preganziol è cresciuta molto velocemente negli ultimi anni.
Non c'è stato il tempo nè l'attenzione per far crescere di pari passo i rapporti comunitari tra i residenti giunti dai comuni limitrofi o dall'estero. La valorizzazione dei rapporti tra le persone deve essere il centro dell'azione amministrativa.
L’amore che proviamo per i luoghi che hanno fatto nascere e crescere
molti di noi è immenso, ma molto più grande dovrebbe essere l'attenzione alle persone che ci abitano.
Vogliamo quindi aiutare Preganziol a crescere e ad essere ancora più bella e vivibile.
Vogliamo valorizzarla e farla sviluppare. Siamo convinti che il momento
di difficoltà possa essere un’occasione propizia per trovare nuove
strade e avere uno scatto. Da sempre nella storia i momenti di crisi e difficoltà sono stati propulsivi di nuove idee e nuove proposte.
Pensiamo che una ricostruzione della politica passi anzitutto dalla buona amministrazione.
Le grandi visioni del mondo e i proclami hanno spesso prodotto più
danni che benefici. Idealità non significa far rientrare la realtà nelle
scatole dei propri sogni, ma tirare fuori il meglio da una situazione.
Siamo parte di un tutto. Non vogliamo “salvare” la città, non pensiamo
che la situazione sia disastrosa, né di poter offrire il paradiso.
Proponiamo alcune idee concrete, realizzabili, a basso costo,
che possono però incidere sulla vita di tutti. Anche in questo, siamo
per un cambio anzitutto di stile, per andare oltre le solite promesse
elettorali. Per restituire dignità alla politica. Cominciando dal dialogo con le persone e favorendo il dialogo tra le persone.
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