venerdì 8 giugno 2012

DOCUMENTO FINALE UFFICIO DI PRESIDENZA PDL

Documento finale dell’Ufficio di Presidenza del Popolo del Libertà, riunito a Roma l’8 giugno 2012

a. Il Popolo della Libertà è consapevole della necessità di riaffermare con forza il ruolo centrale del partito che, orgoglioso della propria identità e della propria storia, vuole affrontare unito e compatto questa impegnativa fase politica.

b. Il Popolo della Libertà prende atto di una circostanza ormai evidente e incontestabile: nonostante l’atto di responsabilità e di generosità di Silvio Berlusconi e del Pdl di rendere possibile una stagione di Governo tecnico sorretto da una vasta maggioranza parlamentare, il quadro economico resta di assoluta gravità, con un pesante accentuarsi della sofferenza delle famiglie e delle imprese italiane rispetto a una pressione fiscale ormai insostenibile.
c. Il Popolo della Libertà denuncia il fatto che la prima radice dei problemi è legata a cause internazionali, a suo tempo indicate proprio da Silvio Berlusconi e dal Pdl. Questa Europa senza partecipazione dei cittadini non funziona. E non funziona un’egemonia tedesca tutta centrata su un miope rigorismo. E’ dunque necessario che il Governo italiano sia motore di una svolta:
-per attribuire alla Bce il ruolo di prestatrice di ultima istanza, sul modello della Fed statunitense;
-per ridiscutere il Fiscal compact, rispetto al quale nulla può essere dato per scontato;
-per introdurre project bond ed eurobond;

d. Il Pdl è consapevole del fatto che esistono anche specifiche cause interne dei problemi italiani, legate al trinomio “tasse alte, spesa alta, debito alto”. A partire da queste urgenze, il Popolo della Libertà presenterà nei prossimi giorni una prima serie di proposte di effetto immediato, su cui sarà necessario un confronto e una decisione con il Governo e le forze parlamentari, per aprire finalmente la fase della crescita e della riduzione delle spese e del carico fiscale. Il Pdl è stato e sarà leale a quanto previsto dal programma di governo, ma non voterà interventi su altre materie, che ritenesse contrarie agli interessi dell’Italia e degli italiani.

e. Il Popolo della Libertà, dopo l’esperienza di governo del Presidente Berlusconi, è sempre più consapevole che l’architettura costituzionale richiede urgenti modifiche per dotare il Presidente del Consiglio dei poteri che hanno i capi di governo di tutte le democrazie occidentali. Per questo è indispensabile una grande riforma presidenzialista, ovviamente collegata al cambiamento della legge elettorale, per costruire le condizioni per una vera e propria Terza Repubblica, nella quale i cittadini siano davvero in condizione di scegliere il Presidente della Repubblica ed i parlamentari, e le istituzioni siano davvero in condizioni di assumere decisioni efficaci con tempestività. La proposta del Pdl è ragionevole e praticabile, a disposizione del Parlamento e di tutte le forze politiche responsabili. Sarebbe grave sciupare un’occasione irripetibile di ammodernamento delle istituzioni e di accoglimento della richiesta di novità che sale dal Paese.

f. Il Pdl ribadisce l’esigenza che l’alleanza degli innovatori, alternativi alla sinistra, si realizzi su contenuti concreti e non su formule astratte. Il Pdl si impegna altresì a proporre, nei prossimi giorni, ulteriori proposte, in primo luogo economiche che saranno a disposizione delle forze politiche e sociali per un doveroso confronto, e soprattutto dei cittadini, in vista delle elezioni del 2013. Sarà infatti importante, al di là di ciò che sarà possibile realizzare subito, che il programma elettorale scaturisca anche da consultazioni fisiche e online dei cittadini per definire le priorità, attraverso vere e proprie ”primarie di programma”.

g. Il Popolo della Libertà all’esito del dibattito odierno indice per l’autunno elezioni primarie aperte a tutti i cittadini per l’elezione popolare diretta del candidato del Pdl alla guida del governo e si dichiara disponibile, ove si determinassero le condizioni per un’ampia alleanza di tutte le forze politiche di centro destra, a partecipare a primarie aperte a tutta la coalizione per l’individuazione del candidato Premier della coalizione stessa.

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