Bisognerà sborsare fino ad 80 euro per ottenere le copie di documenti e progetti depositati allo sportello unico attività produttive ed edilizia privata. Il Comune ha istituito una «tassa» per non far lavorare inutilmente i dipendenti. Cittadini e tecnici dovranno pagare per avere copia delle carte. L’auspicio è che il dover mettere mano al portafoglio porti al ridimensionamento delle richieste.
E’ stato l’assessore all’Urbanistica Simone Tronchin, durante l’ultima seduta del consiglio comunale, a snocciolare i numeri del fenomeno. Nel 2009 in municipio a Preganziol sono arrivate 372 richieste di accesso agli atti, di cui 241 indirizzare allo Sportello unico attività produttive ed edilizia privata.
«Per la ricerca dei documenti, le fotocopie, la consultazione degli archivi viene assorbito in media il 31 per cento del tempo lavorativo settimanale di un dipendente comunale», ha detto Tronchin.
Nulla sarebbe se le richieste di documenti - tra questi le dichiarazioni di inizio attività, i certificati di agibilità, gli stati di fatto, i permessi a costruire - fossero tutte motivate.
«Spesso capita che a domandare le carte siano terze parti non interessate direttamente dal progetto, oppure persone che chiedono più volte la copia degli stessi documenti, costringendo i dipendenti ad occuparsi di queste richieste piuttosto che di altre incombenze - aggiunge Tronchin - Vogliamo disincentivare le richieste immotivate e stroncare l’abitudine dei cittadini che scorrettamente utilizzavano questo strumento».
Ecco che allora il Consiglio ha approvato un tariffario per consentire al Comune anche di rientrare dei costi di impiego del dipendente e dei materiali. Proprietari e tecnici dovranno sborsare 15 euro di diritti per le pratiche in corso e 25 per quelle in archivio. Sarà, invece, un salasso per la documentazione chiesta da terze parti non interessate direttamente dal progetto, con un preciso riferimento ai vicinanti. Saranno 50 gli euro da versare per le pratiche in corso e ben 80 per le ricerche negli archivi comunali.
E’ stato l’assessore all’Urbanistica Simone Tronchin, durante l’ultima seduta del consiglio comunale, a snocciolare i numeri del fenomeno. Nel 2009 in municipio a Preganziol sono arrivate 372 richieste di accesso agli atti, di cui 241 indirizzare allo Sportello unico attività produttive ed edilizia privata.
«Per la ricerca dei documenti, le fotocopie, la consultazione degli archivi viene assorbito in media il 31 per cento del tempo lavorativo settimanale di un dipendente comunale», ha detto Tronchin.
Nulla sarebbe se le richieste di documenti - tra questi le dichiarazioni di inizio attività, i certificati di agibilità, gli stati di fatto, i permessi a costruire - fossero tutte motivate.
«Spesso capita che a domandare le carte siano terze parti non interessate direttamente dal progetto, oppure persone che chiedono più volte la copia degli stessi documenti, costringendo i dipendenti ad occuparsi di queste richieste piuttosto che di altre incombenze - aggiunge Tronchin - Vogliamo disincentivare le richieste immotivate e stroncare l’abitudine dei cittadini che scorrettamente utilizzavano questo strumento».
Ecco che allora il Consiglio ha approvato un tariffario per consentire al Comune anche di rientrare dei costi di impiego del dipendente e dei materiali. Proprietari e tecnici dovranno sborsare 15 euro di diritti per le pratiche in corso e 25 per quelle in archivio. Sarà, invece, un salasso per la documentazione chiesta da terze parti non interessate direttamente dal progetto, con un preciso riferimento ai vicinanti. Saranno 50 gli euro da versare per le pratiche in corso e ben 80 per le ricerche negli archivi comunali.
- (Rubina Bon)
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