Primo cittadino a Preganziol ma senza uscire dalla Giunta di Treviso. Secondo il Carroccio le due cariche non sono incompatibili. L’interessato però ci vuole pensare ancora.
Sergio Marton, assessore all’Urbanistica di Treviso, sarà anche candidato sindaco a Preganziol: la Lega vorrebbe che mantenesse l’incarico
Sindaco e assessore. Il futuro di Sergio Marton potrebbe essere questo: primo cittadino a Preganziol, a capo di una coalizione che vede correre assieme Pdl e Lega e contemporaneamente assessore all’urbanistica a Treviso, ruolo che ricopre ormai da quasi un decennio. Il Carroccio sta valutando attentamente questa ipotesi, ovvero la chiave necessaria per scardinare le sue ultime resistenze. È noto ormai che la Lega lo vorrebbe come candidato sindaco a Preganziol, comune dove Marton risiede e lavora. Un sondaggio lo indicherebbe come il candidato ideale, uno dei pochi in grado di scardinare le gerarchie di un comune che da otto anni è riserva di caccia del centrosinistra. Franco Zanata, attuale sindaco, non si può più ricandidare. E questo è un problema per uno schieramento intento a trovare un successore. La Lega vuole quindi approfittare di queste incertezze schierando uno dei suoi big, ovvero Marton.
Il corteggiamento va avanti da tempo. I primi approcci risalgono a gennaio, ma negli ultimi due mesi si sono fatti più pressanti. A Marton è stato chiesto ufficialmente di candidarsi, di scendere in campo e conquistare un comune chiave nello scacchiere trevigiano. Prendere Preganziol significherebbe, per la Lega e per tutto il centrodestra, aprire una breccia in una porzione di provincia dove il centrosinistra è molto forte. Se poi a Pregaziol si dovesse affiancare anche Mogliano, dove la Lega ha tutta l’intenzione di imporre l’ex sindaco Giovanni Azzolini anche se il Pdl non è proprio così d’accordo, si creerebbe all’improvviso un’asse che parte da Ca’ Sugana e corre lungo tutto il Terraglio. Una prospettiva che ingolosisce la Lega e, di conseguenza, aumenta la pressione su Marton.
L’assessore trevigiano è dibattuto. Non più di un mese fa si è detto molto onorato della proposta fattagli dai vertici della Lega, Gian Paolo Gobbo per primo. Ma il passo che gli viene chiesto di compiere è importante. E deve essere ben meditato. Al momento si dibatte tra due fuochi: da un lato l’idea stuzzicante di fare il sindaco, dall’altra il dispiacere di dover mollare il posto di assessore trevigiano lasciando a metà progetti molto importanti, tra cui l’avvio del tanto agognato Pat.
Negli ultimi giorni però c’è stata una svolta che potrebbe risultare decisiva. La Lega ha chiesto a tre segretari comunali diversi se esistono incompatibilità tra la carica di assessore di un comune con più di 15mila abitanti e quella di sindaco di un centro al di sotto di quella soglia. L’argomento è spinoso, le norme non chiarissime. Ma la risposta di tutti gli interpellati, alla fine, è stata unica: non ci sono incompatibilità. Volendo, e ovviamente venendo eletto, Marton potrebbe mantenere il suo posto nella giunta trevigiana e contemporaneamente fare il primo cittadino di Preganziol. Ora l’ultima parola spetta a lui. Gli aspetti da valutare sono tanti, compreso qualche malumore all’interno della stessa Lega da parte di chi non ha mai visto di buon occhio la sovrapposizione di cariche. Ma questo è un altro discorso.
Paolo Calia
Il corteggiamento va avanti da tempo. I primi approcci risalgono a gennaio, ma negli ultimi due mesi si sono fatti più pressanti. A Marton è stato chiesto ufficialmente di candidarsi, di scendere in campo e conquistare un comune chiave nello scacchiere trevigiano. Prendere Preganziol significherebbe, per la Lega e per tutto il centrodestra, aprire una breccia in una porzione di provincia dove il centrosinistra è molto forte. Se poi a Pregaziol si dovesse affiancare anche Mogliano, dove la Lega ha tutta l’intenzione di imporre l’ex sindaco Giovanni Azzolini anche se il Pdl non è proprio così d’accordo, si creerebbe all’improvviso un’asse che parte da Ca’ Sugana e corre lungo tutto il Terraglio. Una prospettiva che ingolosisce la Lega e, di conseguenza, aumenta la pressione su Marton.
L’assessore trevigiano è dibattuto. Non più di un mese fa si è detto molto onorato della proposta fattagli dai vertici della Lega, Gian Paolo Gobbo per primo. Ma il passo che gli viene chiesto di compiere è importante. E deve essere ben meditato. Al momento si dibatte tra due fuochi: da un lato l’idea stuzzicante di fare il sindaco, dall’altra il dispiacere di dover mollare il posto di assessore trevigiano lasciando a metà progetti molto importanti, tra cui l’avvio del tanto agognato Pat.
Negli ultimi giorni però c’è stata una svolta che potrebbe risultare decisiva. La Lega ha chiesto a tre segretari comunali diversi se esistono incompatibilità tra la carica di assessore di un comune con più di 15mila abitanti e quella di sindaco di un centro al di sotto di quella soglia. L’argomento è spinoso, le norme non chiarissime. Ma la risposta di tutti gli interpellati, alla fine, è stata unica: non ci sono incompatibilità. Volendo, e ovviamente venendo eletto, Marton potrebbe mantenere il suo posto nella giunta trevigiana e contemporaneamente fare il primo cittadino di Preganziol. Ora l’ultima parola spetta a lui. Gli aspetti da valutare sono tanti, compreso qualche malumore all’interno della stessa Lega da parte di chi non ha mai visto di buon occhio la sovrapposizione di cariche. Ma questo è un altro discorso.
Paolo Calia
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