Il tempo dei giovani, pare; generazioni che crescono tra principi e valori sull'orlo di un precipizio inesplorabile. Carattere e umiltà in una realtà che il mondo ancora non conosce; è merce rara. Aria di tensione, di quelle positive, rispolvera vecchi ricordi su quel palco ben attrezzato; un'attenzione maniacale per quei dettagli che hanno fatto grande il migliore tra gli avi.
Un evento voluto, sentito, combattuto dai ragazzi della Giovane Italia di Preganziol.
All'entrata dell'hotel Crystal di Preganziol, l'atmosfera era degna del proprio pezzo di storia. Ad accogliere i 100 definitivi ospiti, un'esposizione convincente di libri d'autore; Testi della professoressa Angela Pellicciari ( storica del risorgimento italiano), ospite e protagonista di una serata immersa in un passato d'avanguardia. “ Riscopriamo l'Unità”; un evento che lascia spazio ad immagini ben delineate nelle nostre menti, l'età non conta.
Ospiti importanti dal comune di Preganziol e dal coordinamento provinciale e regionale della Giovane Italia, misti nella folla di uditori che attinge tra le varie correnti unendo in una sola anima quei corpi sorretti dalle parole della professoressa Pellicciari.
Colpiti, accordanti, in disaccordo e meravigliati, non importa; il fine giustifica i mezzi e quel fine è stato raggiunto. Creare una coscienza critica e provocare un motivo di dibattito che inesorabilmente latitava nell'Italia che è. Un argomento tutt'altro che scontato; L'Unità d'Italia fu vera gloria? Cosa accadde realmente? Spunto tipico dalle parole del luminare Indro Montanelli : “un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”. Soddisfazione, dunque, per i ragazzi della Giovane Italia di Preganziol; al di là delle più rosee aspettative hanno attirato un bel numero di cittadini, in ricordo e alla scoperta dell'Italia che fu.
Giovane Italia Preganziol
Martedì 1 marzo è stata una serata che difficilmente verrà dimenticata. Una storica del Risorgimento di livello nazionale, una folta platea (un centinaio) di uditori interessati, curiosi e partecipi, un tassello importante di vera Cultura.
Sono orgoglioso nel constatare che i giovani di Preganziol non sono tutti assuefatti dalla televisione, dalla discoteca o dalla Play-Station. In numerosi hanno partecipato, assieme a molti cittadini del nostro comune, dei comuni limitrofi e perfino da Pordenone.
Dice la professoressa Pellicciari: «Quel che mi è sempre interessato è cercare di costruire nei miei alunni uno spirito critico, creare in loro anticorpi che li preservino dagli indottrinamenti. I ragazzi d'oggi non hanno radici, sono anestetizzati, sono vittime della demagogia dominante. Per questo occorre educarli a tenere sempre vigile e allenato il loro spirito critico.»
In mezzo a tanti inutili battibecchi sui giornali, qualcosa si sta muovendo e cresce la consapevolezza di dover conoscere la Storia, non solo le storielle.
Unico rammarico da parte mia è l'assenza di quei gruppi che tanto blaterano sui 150 anni e nulla fanno per ricordare il nostro essere Italiani da sempre.
L'invito era rivolto a tutti i partiti ed i movimenti giovanili. Comprendo l'assenza della Lega Nord, probabilmente non tutti sono pronti ad affrontare certi argomenti e preferiscono ignorare per non doversi mettere in discussione. Comprendo anche l'assenza di altri partiti, egualmente invitati, che sono dovuti passare dalla Internazionale Comunista alla difesa della bandiera italiana solo per opportunismo politico.
A tutti, indistintamente, rivolgo nuovamente l'invito a partecipare giovedì 10 marzo alle 20:30 al secondo incontro che si terrà all'Hotel Crystal.
Il tema della serata sono le parole di Antonio Rosmini: “L'unità nella varietà è la definizione della bellezza. Ora la bellezza è per l'Italia. Unità la più stretta possibile in una sua naturale varietà: tale sembra dover essere la formula della organizzazione italiana.” Noi presenteremo due varietà: Vincenzo Gulì dei Neo-Borbonici e Andrea Bonesso indipendentista veneto.
Essere coscienti delle diverse anime presenti ci aiuta a comprendere quanto Italiani ci sentiamo.
Coordinatore PDL Preganziol
5 commenti:
complimenti per il riferimento ad antonio rosmini.io sono francesco rosminiano di preganziol 21 anni e compagno di scuola di luigi tronchin.ora mi trovo al noviziato rosminiano a domodossola e sono seguito da padre Umberto Muratore negli studi.se vi servissero informazioni scrivetemi all'indirizzo francegiaco@hotmail.it
grazie e buon lavoro
sono di preganziol, ho 34 anni, di diverse visioni politiche ma mi dispiace non aver preso parte, per problemi di tempo, a una conferenza su argomenti storici, mia passione e materia di miei studi accademici. mi appassione ancora di più una cosa: come possono coesistere in un'unica coalizione una partito che festeggia l'unità d'italia e uno che ha come finalità "il conseguimento dell'indipendenza della padania", come recita l'art. 1 dello statuto della lega nord?
Caro Ivan fortunatamente tra le parole e i fatti c'è molto spesso un abisso. Posso garantirti che la maggior parte di chi vota lega non lo fa perchè crede nell'indipendenza della padania. La lega fa il suo gioco politico (non lo condivido pienamente) e se non ci si ferma sulle parole si può capire che è possibile una convivenza tra Pdl e lega.
Un saluto al caro Francesco che ha scritto sopra e che mi ha nominato.
lo so che tra le parole e i fatti c'è spesso un abisso (sfortunatamente vale anche per le promesse che la classe politica fa); so che a livello locale contano di più le persone che i simboli che rappresentano; so anche che una certa retorica fa parte della vita politica attuale e, mai come adesso, certe "sparate" sono necessarie per acquistare visibilità dato che l'elettore medio, distante da questa politica, non si interessa di ciò ce succede negli organi istituzionali ma si ricorda solo di qualche slogan o qualche titolo. allora, a questo punto, la domanda che mi pongo è se in un paesetto (anche se ci si fregia del titolo di città)come preganziol ha senso seguire i dettami della politica nazionale (tra l'altro a un livello qualitativo così basso come non ci si ricorda nella storia repubblicana) e non tornare a quello che dovrebbe essere l'amministrazione del territorio,lasciando da parte tutto quello che non c'entra con preganziol.
noi non vogliamo seguire i dettami della politica nazionale. Stiamo cercando di proporre altro.
Però stiamo attenti a non rinchiuderci nel nostro paesetto. Vogliamo parlare sia di problemi locali, sia di questioni nazionali.
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