Martedì 6 Gennaio 2009
Marton: «Prima di accettare ci voglio pensare bene, Preganziol è un comune importante»
«Per quel che mi riguarda è un onore sapere che la Lega, un movimento vicino ai cittadini e che dà ascolto alla gente, abbia pensato a me per un compito così importante. Ma prima di decidere voglio prendermi un po’ di tempo, almeno un mesetto». Sergio Marton, assessore all’urbanistica di Treviso, è come sempre molto prudente. L’ipotesi di diventare sindaco di Preganziol lo stuzzica, ma prima di accettare la candidatura ci vuole pensare bene. «Io alla politica non ho mai chiesto niente - afferma - è dal 1985 che voto Lega, dagli anni Novanta che do il mio contributo. Anche dieci anni fa, quando mi venne proposto di fare l’assessore a Treviso, mi presi del tempo prima di accettare. E così voglio fare adesso. I primi contatti risalgono a un mese fa, ma sono stati dei sondaggi. Magari altri direbbero subito sì, io voglio valutare bene le cose».Marton mette sul piatto della bilancia vari aspetti, non solo politici. «Partiamo dalle premesse - dice - correre come sindaco non sarebbe una passeggiata ma una cosa difficile e da parte mia, ripeto, un onore. Inoltre mi fa piacere, almeno stando a quanto direbbe un sondaggio, sapere che c’è un riscontro popolare positivo nei miei confronti. Però ci sono delle problematiche che devo valutare attentamente: è una decisione che interessa sia me che molte altre persone. Preganziol non è un comune marginale, ma una città importante di 17mila abitanti e merita un sindaco in grado di dare risposte ai cittadini. Il ruolo è importante e quindi per farlo è necessario essere nel condizioni di poter fare bene».
Marton non ha mai pensato di diventare sindaco: «Non era nei miei programmi, per questo voglio pensarci. Non so ne se sarei all’altezza: secondo i vertici della Lega sì. Anche Gobbo dice che sarei il candidato ideale e lui conosce bene non solo la realtà trevigiana ma anche quella del territorio. Per me però rimane una scelta difficoltosa, complessa. Devo anche pensare alla mia attività (Marton è architetto ndr): io sono l’unico titolare dello studio e devo fare i conti con l’idea che un sindaco lavora a tempo pieno, andando sul territorio. Io lo paragono ai vecchi medici condotti che andavano ogni giorno nelle case dei pazienti». Mentre Marton medita sul suo futuro, la macchina elettorale non si ferma. La Lega ha già messo in chiaro che il candidato del centrodestra dovrà essere un leghista e il Pdl ha approvato il nome dell’assessore trevigiano. Ora spetta a lui l’ultima parola.
Paolo Calia
«Per quel che mi riguarda è un onore sapere che la Lega, un movimento vicino ai cittadini e che dà ascolto alla gente, abbia pensato a me per un compito così importante. Ma prima di decidere voglio prendermi un po’ di tempo, almeno un mesetto». Sergio Marton, assessore all’urbanistica di Treviso, è come sempre molto prudente. L’ipotesi di diventare sindaco di Preganziol lo stuzzica, ma prima di accettare la candidatura ci vuole pensare bene. «Io alla politica non ho mai chiesto niente - afferma - è dal 1985 che voto Lega, dagli anni Novanta che do il mio contributo. Anche dieci anni fa, quando mi venne proposto di fare l’assessore a Treviso, mi presi del tempo prima di accettare. E così voglio fare adesso. I primi contatti risalgono a un mese fa, ma sono stati dei sondaggi. Magari altri direbbero subito sì, io voglio valutare bene le cose».Marton mette sul piatto della bilancia vari aspetti, non solo politici. «Partiamo dalle premesse - dice - correre come sindaco non sarebbe una passeggiata ma una cosa difficile e da parte mia, ripeto, un onore. Inoltre mi fa piacere, almeno stando a quanto direbbe un sondaggio, sapere che c’è un riscontro popolare positivo nei miei confronti. Però ci sono delle problematiche che devo valutare attentamente: è una decisione che interessa sia me che molte altre persone. Preganziol non è un comune marginale, ma una città importante di 17mila abitanti e merita un sindaco in grado di dare risposte ai cittadini. Il ruolo è importante e quindi per farlo è necessario essere nel condizioni di poter fare bene».
Marton non ha mai pensato di diventare sindaco: «Non era nei miei programmi, per questo voglio pensarci. Non so ne se sarei all’altezza: secondo i vertici della Lega sì. Anche Gobbo dice che sarei il candidato ideale e lui conosce bene non solo la realtà trevigiana ma anche quella del territorio. Per me però rimane una scelta difficoltosa, complessa. Devo anche pensare alla mia attività (Marton è architetto ndr): io sono l’unico titolare dello studio e devo fare i conti con l’idea che un sindaco lavora a tempo pieno, andando sul territorio. Io lo paragono ai vecchi medici condotti che andavano ogni giorno nelle case dei pazienti». Mentre Marton medita sul suo futuro, la macchina elettorale non si ferma. La Lega ha già messo in chiaro che il candidato del centrodestra dovrà essere un leghista e il Pdl ha approvato il nome dell’assessore trevigiano. Ora spetta a lui l’ultima parola.
Paolo Calia
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