venerdì 27 febbraio 2009

LINEA POLITICA PDL PREGANZIOL

Durante il dibattito svoltosi giovedì 26 febbraio presso il Centro Anziani di Preganziol è emersa la volontà di tutti di continuare nel dialogo con la Lega Nord-Liga Veneta per costruire assieme un programma politico-amministrativo che corrisponda alle esigenze dei nostri concittadini.
E' stato dato il mandato al Coordinatore di intraprendere le iniziative opportune per incontrare i cittadini e raccogliere tutti i suggerimenti che ci vorranno proporre.

Le prossime iniziative verranno comunicate nel Blog e con dei volantini frazione per frazione.
Già questo giovedì saremo presenti con un gazebo al mercato settimanale di Preganziol.

Dopo il dibattito è stata votata la linea politica del PDL di Preganziol che conferma il dialogo privilegiato con la Lega Nord per costituire l'asse portante del centro-destra ed il successivo incontro congiunto con tutte le forze politiche, liste civiche e cittadini per costruire un fronte comune da contrapporre al centrosinistra.

giovedì 26 febbraio 2009

Comunicato stampa PDL di Preganziol

Il 19 febbraio si è formato ufficialmente il Popolo della Libertà di Preganziol con la firma dell'atto costitutivo.

In forza della riunione congiunta tra il Direttivo di Forza Italia e di Alleanza Nazionale del 3 febbraio u.s., si è proceduto alla formazione del Coordinamento di PREGANZIOL del PDL composto da n.° 11 membri con diritto di voto, guidato da un Coordinatore e da due vice Coordinatori, uno designato da Forza Italia e l’altro da AN. Il nuovo Coordinamento di Preganziol del PDL è la risultante del Coordinamento di Forza Italia nel numero di 7 esponenti e di 4 esponenti di Alleanza Nazionale.

La prima riunione del PDL è convocata dal Coordinatore per il 26 febbraio alle 20:45 presso la Sala del Centro Anziani di Preganziol.

Il Coordinatore comunale del PDL è Simone Tronchin, il vice Coordinatore comunale per Forza Italia è Stefania Gardiman e il vice Coordinatore comunale per Alleanza Nazionale è Gianmarco Guizzo.

Il PDL di Preganziol in questo periodo sta continuando ad incontrare i cittadini e le associazione per fare sintesi delle loro aspettative ed inserire nella stesura del programma le reali esigenze da loro espresse.

Viene ribadito l'accordo politico sottoscritto con la Lega Nord con la quale si sta costruendo una linea programmatica e politica condivisa per realizzare una solida alleanza in vista delle prossime elezioni amministrative 2009.
Il PDL di Preganziol ritiene che il nome proposto dalla Lega Nord – Liga Veneta per la candidatura a sindaco nella persona dell'arch.Sergio Marton, attuale Assessore all'Urbanistica del Comune di Treviso, corrisponda alle richieste dei cittadini, che sia persona ben conosciuta e stimata e che possa essere un candidato di rilievo per governare il nostro Comune.

Per la prima volta i partiti del centro-destra nel comune di Preganziol si alleano per dare una possibilità di cambiamento a tutti i cittadini. Siamo certi che dopo tanti anni si senta la necessità di un vero cambiamento e di una vera partecipazione alle scelte politiche nel nostro comune.

Il Coordinatore PDL di Preganziol
Simone Tronchin




ECCO GLI ARTICOLI APPARSI OGGI...

la Tribuna

il Treviso

Comunicato stampa: Osservazioni al nuovo PAT di Zanata

Il segretario della Lega Nord Arch. Nicola Giusto ed il Coordinatore del Popolo della Libertà di Preganziol Ing. Simone Tronchin, attraverso i propri capigruppo in Consiglio Comunale, hanno presentato le osservazioni al PAT adottato dal C.C. il 9 dicembre scorso.

Le osservazioni presentate sono solo le più importanti vista l'assurda concezione dello strumento urbanistico del Sindaco e della sua Giunta.
Il 9 dicembre 2008 il sindaco Zanata ha portato in consiglio comunale l’adozione del Piano di Assetto del Territorio di Preganziol il quale stabilisce il nostro futuro urbanistico per i prossimi dieci anni. Lo ha fatto in modo frettoloso e non ha coinvolto la popolazione.
Tutti i gruppi di minoranza (linea comune Preganziol [PDL] e Lega Nord Preganziol) avevano votato COMPATTI e FERMAMENTE CONTRARI a questa scelta politicamente irresponsabile, visto anche che tra 3 mesi il prof. Zanata perderà il potere da sindaco e così facendo ha vincolato qualsiasi amministrazione successiva alle sue politiche urbanistiche.
Tutti i cittadini devono conoscere più a fondo queste scelte, per cui faremo degli incontri per le frazioni e un volantinaggio capillare per informare i preganziolesi di quale futuro devono aspettarsi.

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Premessa
I Comuni sono chiamati a progettare il PAT seguendo il concetto “di scelte strategiche per l’assetto e lo sviluppo” e non a cercare soluzioni che, tramite gli accordi, risultino essere non organiche dal punto di vista urbanistico infatti (specialmente nel caso specifico del Comune di Preganziol) esse contribuiscono ad alimentare il corrosivo fenomeno della “città diffusa” che ha deturpato il nostro territorio rendendolo irriconoscibile e creando un “continuum” caotico che progressivamente distrugge il paesaggio e compromette la qualità della vita.

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE
Il PAT in oggetto ha fatto strame della prescritta partecipazione. Solo gli elaborati finali sono stati presentati al pubblico, mentre il corpo reale del PAT, vale a dire gli 8 accordi, sono stati approvati dal Consiglio Comunale senza nessuna divulgazione e partecipazione attiva dei cittadini. Nessuna informazione o pubblicità, con mezzo di sorta, è stata fatta al fine di ottemperare spirito e forma della Legge (articolo 5 L.R. 11/2004).
La “bozza” del PAT e non gli accordi, nemmeno quelli già approvati, è stata presentata al pubblico il 4 novembre 2008 ed il PAT definitivamente adottato il 9 dicembre 2008, un mese e 5 giorni di “partecipazione”...
Tre accordi ex art.6 della L.R. 11/2004 sono stati adottati dalla G.C. in data 03/12/2008, sei giorni prima del Consiglio Comunale, non lasciando nemmeno ai Consiglieri Comunali il tempo di poterli visionare con la dovuta serenità.
Tutto il contrario della concertazione: quella vera.

OSSERVAZIONI

1. Zona di riqualificazione urbana e paesaggistica adiacente a villa Marcello lato Sud ed Est.

A tutela della Villa e delle sue pertinenze si ritiene di non dover mutare l’attuale destinazione urbanistica del territorio. A tal riguardo si richiamano anche le osservazioni poste dall’Istituto Regionale Ville Venete nella nota del 28/03/2006 prot. 1501 con la quale si ribadiva: “è oramai convinzione consolidata che la salvaguardia e la valorizzazione delle Ville Venete non può prescindere dal rispetto delle aree limitrofe storicamente ad esse legate e dalle quali oggi meglio si può godere la bellezza del bene architettonico. A tal fine si chiede che vengano inserite nello strumento urbanistico da adottare le norme più adeguate al conseguimento di tali obbiettivi.”


2. Zona di riqualificazione urbana e paesaggistica ad ovest area commerciale.
Questa zona attualmente a destinazione agricola non necessita di riqualificazione urbana e paesaggistica ma si presta a maggior tutela attraverso il naturale prolungamento del cosiddetto “Bosco di Preganziol” che porterebbe a ridosso del centro abitato un area verde di notevole importanza per quanto riguarda la tutela ambientale e la vivibilità dei cittadini.


3. Zona di riqualificazione urbana e paesaggistica di via Marmolada.
Si ritiene che la zona sia più idoneamente individuata come urbanizzazione consolidata e non di riqualificazione urbana e paesaggistica. L’edificazione esistente è di pregio ed adeguata al contesto ambientale in cui è inserita. Si ritiene che questa zona non necessiti di nessun futuro aumento di volume.
L'attuale viabilità è nettamente insufficiente rispetto all'ipotesi di incremento volumetrico del sito; è insufficiente sia considerando l’organizzazione della zona che la stessa vocazione dell’area, oggi fortemente connotata come ambito di consolidata urbanizzazione.


4. Espansione alla località Le Grazie
Espansione totalmente inopportuna in riferimento al contesto ambientale in cui viene proposta. L’espansione è un aumento di nuove residenze senza tenere conto della carenza di servizi nella località, tra l’altro attraversata dalla strada statale Pontebbana Terraglio.
La località è priva di fognature, non esistono marciapiedi per raggiungere i vari esercizi pubblici (alimentari, bar, negozio di elettrodomestici) e la chiesa della località.
Per raggiungere a piedi o in bicicletta il centro di Preganziol (negozi e mercato settimanale) o la Zona Commerciale (supermercato) o il paese di San Trovaso (negozi e supermercato) bisogna necessariamente percorrere la Strada Statale n. 13 Terraglio che è una strada trafficata e pericolosa sia per i pedoni che per le biciclette e con illuminazione poco presente.
Per questi motivi l'attuale dimensione della località non può essere aumentata.


5. Edificazione diffusa (art.40)
L'individuazione delle zone identificate come “edificazione diffusa” non pare del tutto omogenea. Sono presenti nel territorio diverse situazioni come quelle individuate ma non è sempre stato adottato lo stesso criterio.
In particolare si ritiene di dover sottolineare la presenza di una “edificazione diffusa” non del tutto corretta vista la presenza di un solo fabbricato residenziale e di alcune pertinenze agricole. Vista la sua collocazione meglio sarebbe stata individuata con una “riqualificazione urbana e paesaggistica” per la posizione a ridosso del campo sportivo in costruzione.


6. Verifica del dimensionamento degli abitanti insediati
Il valore del dimensionamento dei nuovi abitanti insediabili non tiene conto dei circa 800 appartamenti sfitti nel territorio comunale i quali potenzialmente possono ospitare ancora 2000 abitanti.
Il dimensionamento residenziale del Piano di Assetto del Territorio di Preganziol si limita a verificare gli indici del volume residenziale presente nel PAT e residuo dal PRG senza considerare l'edificazione già effettuata ma non appieno sfruttata. Da una analisi più approfondita risalta un aumento di popolazione di circa 2000 unità. Mentre lo sviluppo urbanistico del Comune negli ultimi 15 anni ha portato ad un aumento effettivo da 13.420 abitanti nel 1992 a 16.596 nel 2007 (+3.176) il PAT secondo le nostre stime potrebbe portare ad un aumento di popolazione di 5.000 unità in 10 anni.

Conclusioni
Si confida che l’Amministrazione comunale voglia rimediare alle sopra esposte errate impostazioni pianificatorie e recepire in tal modo le sollecitazioni di cui alla presente osservazione, affinché gli ambiti de quibus abbiano ad essere oggetto delle modificazioni richieste e possano rapportarsi in piena coerenza con le finalità di piena tutela e massima valorizzazione dei fattori territoriali, delle valenze paesaggistiche presenti e delle emergenze storico-architettoniche espresse dal territorio di Preganziol. Anche per detti motivi la presente viene trasmessa agli Enti che leggono per opportuna conoscenza, facendo sin d’ora i sottoscritti riserva di trasmettere ulteriori elementi di valutazione alla competente Direzione Urbanistica e Beni Ambientali della Regione del Veneto.

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Nicola Giusto – Segretario della Lega Nord di Preganziol
Simone Tronchin - Coordinatore del Popolo della Libertà di Preganziol

Ecco l'articolo apparso oggi:


giovedì 19 febbraio 2009

PASSANTE DI MESTRE: APERTO IL CASELLO DI PREGANZIOL


L'appuntamento era alle 14 presso il nuovo casello di Preganziol. Ad attendere il Presidente Galan oltre ad un folto gruppo di giornalisti c'erano alcuni cittadini che per nulla al mondo si sarebbero persi una occasione del genere.


Per ingannare l'attesa i giornalisti intervistano tutte le Autorità presenti (l'Assessore Chisso, il Presidente Muraro, il Commissario Vernizzi etc...), compreso il nostro Sindaco uscente Franco Zanata che ancora non si capacita della velocità con cui è stato realizzato il Passante (...e se non era per i suoi alleati Verdi sarebbe stato aperto 9 mesi prima !!!).

Il Presidente Galan si fa aspettare (era a Roma per incontrare Colaninno della CAI e rendere l'aeroporto di Venezia uno dei sei grandi aeroporti italiani su cui si impernia tutto il traffico aereo) ed arriva con un'ora di ritardo.


Tutti i giornalisti lo circondano e lo riempiono di domande. Alcune erano interessanti (apre il casello, Passante, Aeroporto di Venezia etc...) altre un po' meno (Veltroni si è dimesso, cosa farà il PD, con quale segretario perderà le Europee, D'Alema aveva il mal di pancia, la Bindi era dall'estetista etc...)


Il casello apre e le prime auto cominciano ad usare uno degli snodi più importanti per il nostro territorio.


Da buoni Veneti non possiamo esimerci dal festeggiare con una fetta di soppressa e solo mezzo bicchiere di vino rosso (la Polizia ci osserva...)


Una bella giornata di cui non possiamo che ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in tutti questi anni con passione. Primo tra tutti il paziente Commissario Vernizzi !!!

il Commissario Vernizzi

il Presidente Muraro

...ed alla fine (the last but not the least) il Nostro Presidente

il Presidente Galan

il Presidente Galan ed il nostro "fotografo" Davide

ATTO COSTITUTIVO POPOLO DELLA LIBERTA' DI PREGANZIOL

Con il presente atto si procede, come già noto alle Segreterie Provinciali di Forza Italia e AN, alla costituzione del Coordinamento Comunale di PREGANZIOL del POPOLO DELLA LIBERTA’.

La decisione di addivenire alla nascita del nuovo soggetto politico trova ragion d’essere nell’accoglimento dell’invito formulato dai vertici nazionali di procedere alla sua formazione, nell’opportunità di affrontare l’imminente appuntamento amministrativo della prossima primavera come soggetto unico, unito e coeso.

L’intesa fra le due forze politiche rappresentate è stata sviluppata sulla base delle indicazioni nazionali della Circolare Verdini – La Russa del 18 luglio 2008.

Premesso quanto sopra ed in forza della riunione congiunta tra il Direttivo di Forza Italia e di Alleanza Nazionale del 3 febbraio u.s., si procede alla formazione del Coordinamento di PREGANZIOL del PDL composto da n.° 11 membri con diritto di voto, guidato da un Coordinatore e da due vice Coordinatori, uno designato da Forza Italia e l’altro da AN. Il nuovo Coordinamento di Preganziol del PDL è la risultante del Coordinamento di Forza Italia nel numero di 7 esponenti e di 4 esponenti di Alleanza Nazionale. Faranno parte del coordinamento comunale senza diritto di voto tutti i consiglieri comunali tesserati in carica.

In attesa che vengano varate a livello nazionale regole più precise di disciplina interna si conviene che le decisioni all’interno del nascente PDL siano assunte a maggioranza semplice dei componenti presenti e spetti al Coordinatore la facoltà di riunire almeno una volta al mese il Coordinamento od ogni qualvolta ne ravvisi la necessità o ne faccia richiesta anche uno soltanto dei due vice Coordinatori, ovvero un terzo dei componenti, e ciò nel tempo più breve possibile e comunque non superiore a giorni 5.

La prima riunione del PDL sarà convocata dall’attuale Coordinatore di Forza Italia entro 10 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, fermo restando che in questa fase costituente:
a)il Coordinatore comunale del PDL è sin d’ora indicato nella persona di Simone Tronchin;
b)il vice Coordinatore comunale spettante a Forza Italia per il PDL è sin d’ora indicato nella persona di Stefania Gardiman;
c)il vice Coordinatore comunale spettante ad Alleanza Nazionale per il PDL è sin d’ora indicato nella persona di Gianmarco Guizzo.

Il presente documento viene firmato dal Coordinatore Comunale di Forza Italia di Preganziol Simone Tronchin e dal Presidente del Circolo AN di Preganziol Gianmarco Guizzo in forza della riunione congiunta tra il Direttivo di Forza Italia e di Alleanza Nazionale del 3 febbraio u.s.


Preganziol, li 19/02/2009

I firmatari
Simone Tronchin
Gianmarco Guizzo

mercoledì 11 febbraio 2009

ELUANA ENGLARO: dov'è la Verità ?

BERLUSCONI: Rammarico che sia stata resa impossibile l'azione del governo per salvare Eluana

"E’ grande il rammarico che sia stata resa impossibile l’azione del governo per salvare una vita". Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi, commentando la notizia della morte di Eluana Englaro. Il nostro premier ha espresso "profondo dolore".


PERA: Nel caso Englaro confusa la libertà individuale con l'arbitrio

Vi propongo l’intervento del senatore Marcello Pera, durante la discussione delle mozioni in materia di trattamenti di alimentazione ed idratazione, pronunciato al Senato il 10 febbraio 2009

Signor Presidente, onorevoli colleghi,
nell’esprimere il voto favorevole mio e del mio Gruppo alla mozione presentata dal senatore Gasparri e da altri sentori, farò anch’io riferimento all’articolo 32 della Costituzione, che è stato certamente il più citato. Non è l’unico articolo della Costituzione pertinente per decidere la questione che abbiamo al nostro esame, e anzi sono un po’ colpito che altri articoli non siano stati ricordati, ma è certamente un articolo rilevante.
Se si legge attentamente l’articolo 32 della Costituzione, ci si accorge che esso fissa tre punti: il primo è che esiste una libertà terapeutica di scegliere o di rifiutare le cure. Recita l’articolo 32: “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario». Il secondo punto è che l’articolo 32 afferma che questa libertà terapeutica, di scegliere o non scegliere cure, può essere vincolata da una legge: «Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.

È evidente perciò che una legge può consentire l’esercizio positivo della libertà di cura o di rifiuto della cura.
Vi è poi un terzo punto nell’articolo 32 che è importante quanto gli altri due: qualunque legge si voglia o si debba fare in ossequio all’articolo 32, qualunque legge sulla libertà di curarsi o sul rifiuto delle terapie, qualunque legge ha un limite; e la nostra Costituzione dà un nome, ripetutamente, a questo limite. L’articolo 32 chiama questo limite rispetto della persona umana; l’articolo 41 della Costituzione introduce un’altra espressione equipollente per nominarlo e parla di dignità umana; e poi c’è l’articolo 2, che è stato il più negletto di tutta la nostra discussione, anche da parte della pubblicistica, sull’argomento.
L’articolo 2, che rileggo per ricordarlo in primo luogo a me stesso, dice, dando il nome a quel limite invocato anche dall’articolo 32: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”. Sono espressioni molto serie, sono espressioni molto gravi.

“Riconosce e garantisce» significa che la Repubblica non li crea questi diritti inviolabili dell’uomo, non li dispone, non li può approvare, non li può correggere. Sono diritti che esistono prima della Costituzione, sono diritti che esistono prima dell’esistenza di una comunità politica o statale, sono diritti che stanno lì e che la Costituzione, il Parlamento, la comunità politica, deve solo riconoscere, cioè prenderne atto, tutelarli e rispettarli. E sono inviolabili, cioè non negoziabili, non cedibili, non modificabili: sono diritti assoluti, preesistenti, legati all’uomo in quanto uomo. Ecco il nome proprio del limite fissato dall’articolo 32 della Costituzione.

Ora, la questione che qui si pone e che è stata dibattuta in questi giorni, in queste ore, e per tanto tempo anche, è se violare la vita di una persona, consentire ad una persona in stato terminale di porre termine ai suoi giorni, sia o no una violazione dei limiti posti dagli articoli 32 e 2 della Costituzione. Nel caso specifico il problema che si pone è se sottrarre alimentazione ad un paziente terminale sia o no violare quei limiti, con quel nome. Voi, molti di voi - mi riferisco ai colleghi della sinistra - avete detto: no, anche la vita è violabile, anche il diritto alla vita è disponibile quando la vita non è più vita e non ha più dignità di vita. Io credo che qui vi sbagliate: credo che dicendo così vi poniate fuori dall’articolo 32 e dall’articolo 2, perché quel paziente terminale, quel paziente in coma permanente, quel paziente che non ha più scientifiche e ragionevoli speranze di vita, quel paziente è ancora un uomo che ha la sua dignità, perché quel paziente che sta per lasciarci per sempre è una persona.

Quel paziente è un individuo che chiede la nostra attenzione, con cui noi soffriamo e al posto di cui noi esprimiamo sofferenze. Quel paziente è un individuo che chiede la nostra comprensione, la nostra solidarietà, la nostra pietà; è un paziente che instaura con noi una comunità, è perciò un uomo che, in quanto uomo per l’articolo 2 della Costituzione italiana, ha diritti inderogabili, inviolabili, noi non possiamo toccarli. Quei diritti non sono violabili e non li può violare né il paziente medesimo in qualunque momento della sua esistenza, né i suoi genitori, né la magistratura, né il Parlamento; sono inviolabili. Per questo motivo sottrarre alimentazione a un individuo in quelle condizioni significa violare un suo diritto che appunto è inviolabile.

Voi usate anche un altro argomento a cui ho prestato molta attenzione; voi dite che in realtà lasciar morire, e perciò violare, sia pure eccezionalmente, il diritto fondamentale di quell’individuo, in realtà è consentito perché così facendo si rende un tributo alla sua libertà individuale. È un argomento che ha svolto in quest’Aula in particolare il senatore Veronesi; la libertà individuale. Ho ascoltato l’intervento del senatore Bosone, che era palesemente in replica e di critica a quello del senatore Veronesi, e dico che si sbaglia anche su questo punto. Togliere l’alimentazione ad un paziente, sia pure quando quel paziente non ha più ragionevoli speranze di vita, significa togliere la vita... e togliere la vita significa togliere il presupposto della dignità; ma se significa togliere la dignità, allora lì c’è la violazione di un diritto che è inalienabile.

Mi chiedo quale concetto è mai quello che viene introdotto di libertà individuale. Cos’è questa libertà individuale che è garantita entro certi limiti dall’articolo 32? La libertà individuale vuol dire forse discrezionalità assoluta? La libertà individuale vuol dire arbitrio? La libertà individuale vuol dire licenza di fare di sé e degli altri ciò che si crede o la libertà individuale è sempre accompagnata dalla responsabilità?. Confondere la libertà individuale con l’arbitrio, con la licenza, significa passare dalla civiltà della ragione alla barbarie dell’egoismo.

Colleghi, queste sono le ragioni che trovo nell’articolo 2, nell’articolo 32 e nell’articolo 41 della nostra Costituzione per dire che non possiamo sottrarre alimentazione a chi sta per lasciarci. Non ho introdotto alcun argomento religioso; non ce n’è bisogno. Non ho nemmeno introdotto alcun riferimento alla Chiesa cattolica, né ho fatto - come ha cercato di fare questa mattina il senatore Ichino - opera di maestro nei confronti della Chiesa cattolica inducendola ad essere meglio Chiesa cattolica. Non ho usato nessuno di questi argomenti.

Per i laici autentici, per quanto riguarda la religione, basta la religione dell’articolo 2 della Costituzione; è sufficiente per prendere le nostre decisioni. È la religione di quell’articolo 2 che stabilisce che siamo tutti uguali in dignità, abbiamo tutti gli stessi diritti fondamentali rispetto a quella dignità. C’è stato un tempo, cari amici, che i laici non avevano timore di dare un nome alla religione dell’articolo 2 della Costituzione; avevano il coraggio di darlo quel nome. La religione dell’articolo 2 della Costituzione è la religione cristiana.
Oggi molti laici lo hanno dimenticato, oggi molti laici credono che questa religione sia di ostacolo, credono che l’interprete di questa religione, cioè la Chiesa cattolica, sia di impedimento o interferisca, credono che senza quella religione noi saremmo più liberi, renderemmo più omaggio alla libertà individuale.

È un altro grave errore. I laici hanno bisogno, per decidere su argomenti come questi, della religione dell’articolo 2. Sanno da dove viene quella religione dell’articolo 2, ne sono fieri, sono disposti a testimoniarla e a difenderla. Altri laici, invece, affievoliscono la consapevolezza della religione dell’articolo 2 (il senatore Ichino parlava di una generica tradizione biblica), oppure ritengono la religione cristiana un ostacolo. Noi pensiamo diversamente, non abbiamo bisogno di nessun ammaestramento di nessun magistero, la Costituzione ci dà i parametri giuridici e culturali sufficienti per prendere le nostre decisioni.
Chi volesse decidere diversamente sarebbe non soltanto contro agli articoli 2, 32, 41 della Costituzione e gli altri analoghi, ma sarebbe anche contro la pietà che si deve a tutti quanti i membri dell’umano consorzio.